I Paletti della Solidarietà

Natale 2008 a San Paolo – Brasile Antonio Vermigli

É certo! Oggi questa vita va cambiata. Ha bisogno di altre dimensioni. Dobbiamo scoprirne i lineamenti, capire che la sua percezione non é fatta di sole dimensioni pratiche, di consumo.
É utile, necessario e urgente cercare altre tracce. Riconoscere i passi di chi ci ha preceduto. Sono a San Paolo anche per questo Natale. L’appuntamento con “il popolo della strada e i catadores (raccoglitori) da rua (della strada)” mi riporta a camminare, comprendendo che le molte cose che i suoi abitanti gettano via, in verità, non sono spazzatura. Ma carta, vetro, lattine, plastica, legno e tante altre cose che possono essere riciclate.

Sebastiao, un leader dei catadores, mi dice: questo nostro lavoro fa sì che sfruttiamo meno la natura. Per ogni 50 kg di carta prodotta è necessario tagliare un albero. Ogni 1.000 kg di carta raccolta, salviamo 20 alberi. La produzione di carta riciclata, continua. Sebastiao, consuma il 74% in meno di energia e il 50% di acqua. Mentre continua a parlare mi accorgo di come sia profonda la  sua conoscenza.

Sebastiao é uno dei fondatori della prima cooperativa di riciclaggio creata dai catadores. Adesso, tutti coloro che vi lavorano, hanno un salario, spesso anche un tetto. Termina il suo racconto dicendomi: San Paolo produce 14 mila tonnellate di rifiuti al giorno.  Se si mettessero in fila tutti i sacchetti di spazzatura, potremmo coprire la strada che da San Paolo porta a Salvador Bahia. Tutto questo in un solo giorno.

Prima di salutarci mi guarda chiedendomi: hai capito bene?

Rimango attonito, continuo ad accompagnarlo con lo sguardo, mentre tirando il suo carretto pieno di vari materiali, scompare dietro un angolo della strada. Penso che per Sebastiao, credere significhi lottare con Dio, perché il vero credente è colui che ogni giorno lotta per iniziare a credere. Sebastiao, oggi lo collochiamo inesorabilmente  nella categoria dei vinti, dei fuori dalla storia, dei non contabilizzati, perché apparentemente non produttivo. Incredibile, lui che ricicla per vivere e ha la coscienza di fare un lavoro sociale che serve a tutti noi, salvaguardando la natura e l’ambiente.

Sebastiao costituisce il dubbio che ti lascia alla porta! Il fatto reale che qui si tocca con mano è che i poveri sono sempre piú poveri e numerosi e i ricchi sempre piú ricchi e meno numerosi.

La solidarietá è dimenticata in nome dell’interesse egoistico dai piú avvantaggiati e piú scaltri, a discapito dei meno abbienti e meno fortunati. Siamo nel tempo della legge della giungla eretta a sistema.

Oggi ci chiediamo perché siamo cosí lontani dagli altri? Quando accetteremo la diversità del diritto e della vita degli altri? Quando faremo un passo indietro per farne due avanti insieme agli altri? Quando inizieremo ad educarci per fare uscire fuori ciò che abbiamo dentro, senza timore, senza la paura del giudizio degli altri? Quando allontaneremo da noi il vivere per apparire, la cura dell’immagine, il potere, i soldi, iniziando a disintossicarsi dal consumare? Quando saremo complici degli impoveriti? Quando sapremo contaminarci con loro? Quando, bambino di Betlemme, tu che hai scelto di nascere nel silenzio e nella quiete, seminerai nei nostri cuori l’amore per la giustizia, la pace e la serenità? Quando, tu che hai conosciuto la povertà, il bando e l’esilio, avrai pietà degli impoveriti, degli espulsi, dei profughi, manifestandoti con forza ai potenti, a chi si sente a posto, a chi opprime?

Caro Amico,è cosí che ti chiama, Arturo Paoli nella sua preghiera, a questo punto penso di poter dire che non ci chiederai se siamo stati credenti, ma se siamo stati credibili. É questo che ci chiede Sebastiao e tanti, troppi altri Sebastiao.

Sebastiao vive nelle strade del centro della città tentando di proteggersi dal freddo durante l’inverno e dalle piogge durante l’estate, ma è continuamente calpestato nei suoi diritti e aggredito. A qualunque ora del giorno e della notte le sue cose e le sue coperte sono confiscate o bagnate dai getti d’acqua delle cisterne del comune scortate dalla polizia. É costretto a fuggire dagli spray al peperoncino (illegali) spruzzati direttamente sul viso dai poliziotti mentre dorme. Quando non è a loro derubato dei pochi soldi e dei documenti. Questa azione “igenista” del Sindaco non fa differenza tra i rifiuti e i tanti Sebastiao a cui è rimasta solo la strada per vivere. Senza un tetto, senza una adeguata politica pubblica di accompagnamento sociale, gli abitanti della strada, i raccoglitori, gli ambulanti, i bambini, i ragazzi di strada, gli abitanti di immobili abbandonati, subiscono una violenza inaudita, con il solo fine di una apparente pulizia, per coprire la loro “coscienza sporca”.

Questi uomini, donne, ragazzi e bambini di strada chiedono solo di “vivere”. A noi, seminare giustizia per raccogliere pace. A noi comprendere, come diceva Gandhi, che lo sfruttamento dei poveri si può sopprimere solo eliminando l’ignoranza dei poveri e insegnando loro a non collaborare con i loro sfruttatori. Questo Natale è come tutti gli altri Natali, i Natali che sono passati, i Natali che verranno: un grande dono fatto alla povera gente.

Povera gente come quella di tanti anni fa quando Tu nascesti nella stalla di Betlemme; povera gente i pastori, che non rispettavano il sabato, che puzzavano, ma erano pronti a vegliarti. Infine Lei, Maria, sempre ai margini. Tu non potevi diventare il centro, il riferimento, senza di Lei. Lei che ti ha generato, Lei che giorno dopo giorno ha accompagnato la tua crescita, vivendoti già prima della tua nascita. É Maria, tua madre che ti ha accolto prima e generato poi. É stata tua madre a comunicare a Giuseppe “sono incinta”, chissà, glielo avrà detto sicuramente tutto d’un fiato. Certamente ha guardato Giuseppe negli occhi, come a chiedere conferma che la sua gioia sarebbe stata anche la sua. Per cercare l’appoggio, la comprensione, la solidarietà che da sempre ogni donna che porta in grembo un bambino sa di poter trovare in chi ama. La sua, una maternità in cammino, la piú antica delle esperienze feminili. La piú forte. Incinta e felice! É grazie a questa grande piccola donna che oggi è NATALE!

Antonio